Nel mio lavoro mi capita spesso di incontrare genitori che mi pongono questa domanda: Dottoressa, come posso aiutare mio figlio a fare i compiti?
Per un bambino con Disturbo Specifico dell’apprendimento, il momento del pomeriggio in cui iniziare a fare i compiti per casa è un momento critico.
è molto probabile che proprio in quel frangente di tempo tuo figlio inizi a chiedere di fare merenda, di vedere un cartone, di mangiare un pacchetto di patatine e questo perchè sa che i compiti sono una grande sfida.
Mamma e papà possono reagire a questi comportamenti sgridando o riprendendo, questa è una risposta automatica ma spesso controproducente.
In questo articolo ti parlo della strategia EOP: 3 spunti di riflessione per cambiare la tua disposizione verso il momento dei compiti.
E come Empatia: cerca di comprendere quanto questo momento sia difficile per tuo figlio. Non sta facendo i capricci e non ti sta sfidando, sta cercndo di comunicarti, con i mezzi che ha, che quel momento per lui o lei è particolarmente difficile e da solo non ce la fa. Cerca di validare queste emozioni magari dicendo “capisco che fare i compiti è difficile”.
O come Organizzazione: cerca un luogo in cui la concentrazione possa essere mantenuta facilmente. Preferisci una scrivania con sedia altezza bambino in modo che tuo figlio possa appoggiare comodamente i piedi a terra ed arrivare tranquillamente al tavolo in modo che scrivere non sia scomodo.
Evita sedie molto alte o sgabelli che costringerebbero il bambino a stare “con le gambe penzoloni” o in una posizione scomoda difficile da mantenere. Spegnete la tv, togliete eventuali giochi che potrebbero distrarre, ed evitate il cellulare mentre si fanno i compiti (almenochè il cellulare non venga utilizzato come misura compensativa, in quel caso si dovrà avere l’accortezza di utilizzare solo le app necessarie).
P come Premia. Pianificate insieme dei premi che si possono conquistare facendo i compiti. I compiti infatti devono diventare un qualcosa che permettono sia al genitore che al bambino di sperimentare emozioni positive e non un momento in cui litigare e sentirsi in colpa.
Attraverso l’utilizzo del premio e del rinforzo dei comportamenti positivi ci si concederà la possibilità di provare emozioni piacevoli.
I premi possono essere i più disparati
– cucinare insieme il piatto preferito di mamma, di papà o del bambino
– andare al parco
– andare a passeggiare al mare
insomma ampio spazio alla fantasia!
è importante poi non chiedere in termini di tempo un impegno eccessivo.
Non è possibile dare una ricetta valida per tutti, in linea di massima mai superare i 40 minuti di lavoro consecutivo. Se necessario lavorare anche in tempi minori.
Oppure si possono programmare tempi di lavoro inferiori come ad esempio
20 minuti di lavoro e 8 minuti di pausa
10 minuti di lavoro e 4 di pausa
40 minuti di lavoro e 20 di pausa
Di questo tempo valorizzare sempre ciò che è andato bene. Il bambino ha fatto un solo esercizio di 9?
Premiare quell’impegno facendogli presente che avete visto quanto si sia impegnato per concludere quell’esercizio.
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